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I Campi Flegrei tra geografia, storia, archeologia e cultura

StagionePrimavera
RegioneCampania

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Il territorio dei Campi Flegrei rappresenta una delle realtà territoriali campane più ricche di risorse paesaggistiche, naturalistiche, archeologiche e culturali. Dal punto di vista naturalistico questo territorio offre un ambiente estremamente variegato che spazia dal litorale sabbioso della costa cumana alle alture rappresentate dai promontori di Capo Miseno e Monte di Procida che offrono incomparabili scorci sulle isole campane (Ischia, Procida e Capri) e sul Golfo di Napoli.

All’interno di questo comprensorio sono presenti un vulcano attivo come la Solfatara, con fenomeni di vulcanesimo secondario, ed una serie di vulcani spenti (Fondi di Baia, Astroni, Averno, Monte Nuovo e Capo Miseno), alcuni dei quali fruibili e visitabili dal vasto pubblico perché accessibili o all’interno di piccole oasi naturalistiche (Oasi degli Astroni, Oasi naturalistica di Monte Nuovo), altri perché inseriti all’interno di normali percorsi cittadini (Passeggiata del Lago d’Averno).

A queste realtà si affiancano lagune costiere come quella del lago Lucrino, il Lago Fusaro o il Lago di Bacoli.

Sentiero Cuma
Ancient cobbled street in the Roman city of Cumae at Cumae archaeological park, Pozzuoli, Italy

 

Dal punto di vista strettamente geologico non si possono dimenticare le falesie che costituiscono il promontorio di Monte di Procida con la stratigrafia geologica unica al mondo visibile nella località di Acquamorta, nel territorio comunale di Monte di Procida. La particolarità di questa varietà paesaggistica risiede nel fatto che queste evidenze sono spesso integrate e connesse a realtà naturalistiche ancora di grande fascino, nonostante la cementificazione selvaggia, come la pineta e le dune costiere di Cuma.

L’Area dei Campi Flegrei presenta delle caratteristiche che la rendono unica al mondo. Essa costituisce lo scenario di molti racconti fiabeschi classici narrati dai poeti stimolando così l’immaginazione degli antichi i quali ritenevano le profonde cavità, le rocce bruciate ed i passaggi sotterranei le vestigia di un mondo ormai sepolto.

In questi luoghi la natura presenta i più rari e meravigliosi fenomeni, infatti le origini dell’attività vulcanica dei Campi Flegrei sono antichissime: si stima, infatti, che esse risalgano a circa 50.000/ 45.000 anni fa, quando l’intera zona veniva ripetutamente colpita da eruzioni molto violente che causavano numerose vittime tra i primi uomini che, fin dalla più lontana preistoria, già occupavano queste terre

La presenza di insediamenti stabili in un territorio apparentemente così inospitale può risultare inverosimile, eppure una serie di condizioni, quali gli approdi riparati dai venti, la terra fertile, il clima mite e i numerosi promontori adatti all’ avvistamento dei nemici, indussero diversi nuclei umani a sfidare la violenza della natura.

 

Rovine Cuma
Ruins of the temple of Zeus at Cumae archaeological site, Pozzuoli, Italy

 

In realtà la storia degli insediamenti nell’area dei Campi Flegrei è piuttosto travagliata. Infatti nel periodo storicamente noto come “Neolitico” l’intero territorio era soggetto a frequenti e profonde trasformazioni, che rendevano praticamente impossibile una stabile presenza umana in queste terre. Solo intorno a 5000 anni fa il golfo ha assunto una conformazione tale da consentire il “tranquillo” sviluppo di agglomerati, i quali, tuttavia, sono stati soggetti a sporadici eventi vulcanici di portata minore.

Al di là della storia eruttiva di quest’area del Golfo di Pozzuoli, affascinante e ricca di miti e leggende è soprattutto la storia dei popoli che sfidarono la natura insediandosi in questo territorio tanto generoso quanto pericoloso.

I Campi Flegrei sono attualmente un’area turistica di notevole dimensione immersa in un paesaggio capace di coniugare le bellezze del mare al fascino inquietante e suggestivo dei vulcani.

Vanno menzionate innanzitutto le rinomate attività termali. Seppur ridotte, rispetto all’epoca antica, ancora numerose sono le sorgenti di acque termali che vi sgorgano, come quelle famose ischitane o, sulla terraferma, le Terme di Agnano, a carattere soprattutto terapeutico.

A Lucrino, frequentatissime per relax, sono le Stufe di Nerone, dove oltre agli impianti moderni per le immersioni, vi sono le saune che corrispondono agli impianti antichi di epoca romana, nonché il Lido Nerone, ove è possibile immergersi nelle acque bollenti in apposite vasche situate sulla spiaggia. Non mancano, poi, le località di interesse storico e archeologico:

 

Il Castello Aragonese di Baia

Oggi sede del Museo Archeologico dei Campi Flegrei, è eretto sulla parte alta dalla depressione creata dai vulcani noti come Fondi di Baia e può vantare uno dei migliori punti di osservazione di tutti i Campi Flegrei, grazie ad una suggestiva terrazza che si affaccia sul mare consentendo di abbracciare con lo sguardo un panorama tanto vasto quanto stupendo.

 

Le Cento Camerelle

In passato note come Prigioni di Nerone, rappresentano uno dei reperti romani più affascinanti dell’intera zona: si tratta di stretti cunicoli scavati nel tufo che si inseguono e si intrecciano in lungo sentiero tanto che, con la luce giusta, sembrano davvero essere parte di un diabolico labirinto.

 

La Piscina Mirabilis di Bacoli

Una grandiosa costruzione che si presenta come un’immensa vasca costruita sottoterra e composta da altissime navate; è la più grande cisterna romana mai scoperta, un acquedotto con la funzione di portare l’acqua dal fiume Serino fino a Napoli e ai Campi Flegrei, per un percorso di oltre cento chilometri.

 

La Tomba di Agrippina

Madre dell’imperatore Nerone. La leggenda narra che Agrippina fosse stata sepolta in un mausoleo di fronte al porto di Baia; in realtà la struttura conosciuta come monumento funebre è un piccolo teatro, di cui oggi è visibile solo una parte. Un’ulteriore leggenda tramandata dai pescatori della zona narra che nelle notti di luna piena, sul pelo dell’acqua del molo di Baia, si vede passeggiare il fantasma di Agrippina, vestita con una lunga tunica bianca.

 

La Casina Vanvitelliana

Vista della Casina Vanvitelliana a Bacoli
Casina Vanvitellina – Bacoli, Naples -Italy

È una villetta situata nel bel mezzo del lago Fusaro a Bacoli. I Borbone vollero costruirla proprio in quella zona, dove avevano la loro area di caccia, per avere un villino dove ristorarsi durate le uscite. In passato ha ospitato personaggi illustri come Mozart e il Presidente Luigi Einaudi. Infine, per gli amanti della natura, vi sono le località vulcaniche aperte al pubblico.

A Pozzuoli si trova la Solfatara, (purtroppo oggi non accessibile per il terribile incidente avvenuto il 12 settembre 2017) cratere ancora attivo dove si manifestano potenti fumarole che erompono vapori sulfurei a oltre 160 gradi, mentre in una depressione centrale della caldera si può osservare un fango che bolle a 140 gradi.

Qui sono stati ambientanti alcuni famosi film di Totò, uno su tutti Totò all’inferno, nonché le sequenze vulcaniche del film Pink Floyd a Pompei.

Insomma l’area flegrea è in grado di soddisfare i più variegati interessi. Ma l’attrattività dei Campi Flegrei è anche quella delle tradizioni culturali locali, dalle feste religiose, alle sagre paesane, all’enogastronomia.

Il fatto che tutto questo si concentri nel raggio di pochi chilometri e la vicinanza con realtà e mete turistiche ben più rinomate e conosciute (da Napoli alla Costiera Amalfitana, da Capri alle Isole Flegree) fanno di questo territorio un unicum da esplorare in tutto il suo splendore.

Pubblicato il
16/03/2023
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