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Alla scoperta di Tramonti: una perla della Costiera Amalfitana

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Per la rubrica In-giro per i Borghi, Initaly quest’oggi vi presenta un bellissimo borgo che costituisce una delle meravigliose valli dei Monti Lattari, Tramonti.
Come possiamo ben capire dall’etimologia del suo nome “intra montes ubertas”, Tramonti deve proprio il suo nome alla sua caratteristica configurazione territoriale, essendo raccolta tra i monti.

Area ricca di vegetazione, Tramonti è conosciuta per suoi terrazzamenti coltivati a limoni, olivi e viti, e nella parte alta per i suoi frondosi castagneti.
Tramonti, inoltre, è una delle più caratteristiche località della Costiera Amalfitana, sia per la sua posizione strategica, che per la sua divisione in tredici frazioni: Pucara, Novella, Gete, Ponte, Campinola, Corsano, Cesarano, Pietre, Capitignano, Figlino, Paterno Sant’Arcangelo, Paterno Sant’Elia, Polvica.

Come possiamo ammirare dai suoi beni architettonici, ben capiamo che Tramonti ha vissuto un’evoluzione anche sul piano etnico, per i suoi tanti popoli che l’hanno abitata.
Il primo popolo che ha vissuto nel borgo è stato quello dei Picentini che, in fuga dai Romani, edificarono i primi casali dando i natali a Tramonti.

Era una delle otto Terre che appartenevano alla Repubblica: i marinai di questo borgo erano chiamati indistintamente con la generica denominazione di “Marinai Amalfitani”. Tra le otto terre che appartenevano alla Repubblica Amalfitana, con la caduta di questa ad opera dei Normanni, cominciò il periodo buio di Amalfi e di Tramonti.
Tramonti fu presa dalle vicende interne del ducato di Amalfi e, durante il confitto tra Angioni ed Aragonesi, decise di schierarsi contro Amalfi sostenendo gli Aragonesi.
Da qui possiamo ben capire la lunga storia dei suoi beni architettonici alquanto tumultuosa.

Tramonti ed i suoi meravigliosi sentieri

Sentiero delle 13 chiese di Tramonti

Per poter conoscere realmente il borgo di Tramonti bisogna percorrere il famosissimo Sentiero delle 13 chiese.
Come lascia già intendere il nome del percorso, possiamo andare alla scoperta delle tredici chiese nelle rispettive frazioni di Tramonti.
Oltre che per visitare Tramonti, esso è utile anche per organizzare una traversata verso le vicine località di mare (Maiori, Minori, Atrani o Amalfi) o la bellissima Ravello.

Come precedentemente detto, coloro che utilizzeranno il sentiero 310 per visitare Tramonti, potranno iniziare da uno qualsiasi dei suoi borghi.
Uno dei punti di partenza per questo itinerario è Pucara, dove è possibile andare alla scoperta del Conservatorio di San Giuseppe e Teresa, luogo d’origine del famoso liquore tramontino ricavato dall’infusione di 15 erbe.
Continuando il nostro percorso, troviamo la chiesa di Sant’Erasmo, e proseguendo ancora lungo il Vallone Sant’Antonio, incontriamo la chiesa di San Bartolomeo Apostolo edificata nel borgo di Novella.

Dopo Novella arriviamo a Gete dove sorge l’antichissima Cappella rupestre, risalente all’VIII secolo, e la chiesa di San Michele Arcangelo.
Il borgo immediatamente successivo è Ponte, nel quale sorge la chiesa di San Felice, risalente al 1700. Superata la chiesa del Ponte, bisogna portarsi sulla carrabile Maiori-Chiunzi ed attraversarla per intraprendere la sottostante carrareccia.
Poco dopo si giunge a Campinola dove troviamo la Chiesa di San Giovanni Battista.

Proseguendo lungo il 310, sempre nel borgo di Campinola, è possibile visitare il Giardino Segreto dell’Anima, prendendo prima contatti con il suo proprietario. Si tratta di un giardino botanico-sperimentale dove è possibile vedere molte varietà botaniche, tra cui circa 300 varietà di rose.
Superata la località Casa Laurom si arriva a Corsano, dove sorge l’unica chiesa realizzata in epoca recente (1980), ossia la Chiesa di San Salvatore.

Risalendo il Colle Santa Maria, dove era stato edificato il Castello di Santa Maria La Nova, troviamo il cimitero cittadino.
Si scende dal lato opposto del colle per raggiungere il borgo di Capitignano.
Dopo poche centinaia di metri si incontra la Chiesa di Santa Maria della Neve, risalente alla fine del XVI secolo, realizzata ex novo sui ruderi della preesistente Chiesa del 1231.
Da qui possiamo proseguire a Pietre, dove poco distante da lì facciamo visita alla Chiesa di San Felice di Tenna, ricostruita nel 1700 sui ruderi della preesistente chiesa del 1500, crollata a seguito del terremoto del 1688.

Proseguendo lungo il 310 fino a raggiungere il borgo di Figlino, detto così in quanto sede di un ospedale-brefotrofio che nell’VIII-IX secolo raccoglieva i figli illegittimi appena nati, detti appunto “figlini”. A Figlino si trova la Chiesa di San Pietro, edificata tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600.
Immediatamente dopo, troviamo Paterno Sant’Arcangelo, dove sorge la chiesa più antica di Tramonti, la Chiesa dell’Ascensione, sorta nel X secolo.

Proseguendo lungo il sentiero 310, si intraprende il sentiero sterrato che conduce al borgo Paterno Sant’Elia.
A Paterno Sant’Elia troviamo la Chiesa di Sant’Elia, edificata nel 1500. Sempre a Paterno Sant’Elia si innesta sul 310 CAI il 315c CAI, che collega Tramonti ai paesi della costa (Maiori, Minori, Atrani ed Amalfi) e a Ravello.
Penultima tappa è il Borgo Ferriera, chiamato così per la presenza di un’antica cartiera, che sfruttava la forza motrice del fiume Reginna Major.
Torniamo così a Pucara, punto di partenza e finale del nostro sentiero.

Sentiero delle Formichelle

Il sentiero delle Formichelle, percorso che collega Tramonti a Maiori e Minori, prende il suo nome “Formichelle” dalle donne che lo percorrevano.
Il sentiero percorre una zona ricca di limoneti e raggiunge Maiori e Minori.
Difatti, le “Formichelle” erano le donne che, con sporte di circa 55kg, percorrevano in fila indiana il tratto trasportando i limoni appena raccolti.

Era questo il lavoro più praticato dalle donne in Costiera Amalfitana fino agli anni ’70. Un lavoro durissimo, per certi aspetti massacrante, che però loro svolgevano con sorprendente naturalezza.
Il percorso prende avvio da Paterno Sant’Elia, vicino alla Chiesa di Sant’Elia, dove si interseca con il Percorso delle 13 Chiese (310 CAI).

Da questo punto, si scende lungo Via Vitagliano (la via asfaltata a destra della Chiesa di Sant’Elia), fino a raggiungere il luogo noto come Casa Vitagliano (m 218). Qui, si abbandona la strada asfaltata per seguire un sentiero comunale sulla destra. Dopo circa 200 metri, si arriva all’intersezione con il Percorso 315E per Ravello. A questo bivio (m 210), si continua a sinistra. Il percorso, dopo una serie di gradini, diventa un sentiero sterrato che continua in questa maniera per tutto il tragitto.

Arrivati al Vallone Trapulico (m 160), identificabile grazie alla presenza di un’antica condotta d’acqua scavata nella roccia a destra del sentiero, si deve continuare lungo la ripida salita a destra e poi lungo il successivo sentiero pedonale che porta alla località San Gineto (m 295). Qui termina il Percorso delle Formichelle all’intersezione con il sentiero 315A. Da qui, mancano solo circa 20 minuti per raggiungere il Percorso dei Limoni, che collega Minori a Maiori.

Cosa possiamo visitare a Tramonti?

 

  • Castello di Santa Maria la Nova

Una delle costruzioni fortificate che incontriamo a Tramonti è il Castello di Santa Maria la Nova, il quale venne realizzato nel 1457 da Raimondo Orsini, principe di Salerno.
Questa struttura, edificata con dieci torri e sette bastioni, comprendeva numerosi appartamenti e scuderie.
All’interno troviamo la chiesa di Santa Maria la Nova.
Attualmente rimangono solo i resti, in particolare della cinta muraria purtroppo non visitabile.

 

  • Torre Orsini

Affascinante anche la Torre Orsini, molto amata da Totò per la possibilità di respirare aria pura nonché di godersi la visione della vallata.

  • Chiesa dell’Ascensione

La Chiesa dell’Ascensione, situata a Paterno S.Arcangelo, è molto caratteristica. Opera realizzata in stile romanico, venne chiusa nel ’900, e raccoglieva al suo interno molti tesori andati ormai perduti.
Da pochi anni è nuovamente aperta al culto.

 

  • Cappella Rupestre di Gete

Nella frazione di Gete sorge la cappella di Sant’Angelo, singolare esempio di architettura rupestre, realizzata in una grotta.

Interna alla grotta sorge la Cappella, a pianta quadrata, divisa in due navate di due campate ciascuna di diversa ampiezza.
La navata di sinistra è la maggiore e ospita il presbiterio. Tutto lo spazio architettonico è condizionato dalla forma della grotta naturale, alla quale si raccorda. La facciata, che si sviluppa in prossimità del limite anteriore della grotta, è composta da due fornici irregolari (corrispondenti alle due navate interne), in gran parte liberi e con ampie vetrate.

L’illuminazione naturale è particolarmente suggestiva e proviene dalle vetrate anteriori e da piccole aperture laterali.
Accanto ai resti della Chiesa di S. Angelo, che esisteva già nel 1181 e fu distrutta da un’alluvione nel 1735, si può ammirare la cappella rupestre dedicata a S. Angelo, probabilmente costruita in relazione a un precedente luogo di culto pagano (questa sovrapposizione si verifica spesso).

La cappella ha una pianta quadrata, divisa in due navate e coperta da volte a crociera a sesto acuto, sostenute da un pilastro e due colonne. La struttura è absidata ed era decorata da un affresco raffigurante la Madonna delle Grazie.
A destra si apre un piccolo vano elicoidale, coperto da una cupola decorata con ciottoli di fiume che riproducono motivi floreali; sopra questo si apre un altro piccolo vano decorato con motivi a forma di stella, che gli studiosi ritengono sia un sepolcro.

Tramonti

  • Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa

Oggi non più visitabile internamente, il Conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa in Pucara fu costruito nel ‘700 come luogo di formazione per le figlie dei nobili partenopei. In seguito, divenne convento delle suore di S. Giuseppe e S. Teresa tra il 1723 e il 1900. È qui che le suore hanno preparato per la prima volta il famoso Concerto, liquore a base di orzo ed erbe aromatiche tipico di Tramonti.

 

  • Chiesa di San Giovanni Battista

 

Il complesso architettonico della chiesa di San Giovanni Battista si trova nella frazione rurale di Campinola a Tramonti, in un’area prevalentemente montana e rurale con abitazioni sparse. La chiesa è integrata nel contesto circostante, costituito da un piccolo raggruppamento di case che si affacciano sulla strada pubblica e sulla piazza antistante.

L’edificio sacro ha una struttura longitudinale, con due navate adiacenti, absidi ma senza transetto, separate da una serie di pilastri su cui poggiano lesene di ordine composito su entrambi i lati. Sopra questi corre una trabeazione, da cui partono le due volte a botte lunettate che coprono le navate, suddivise da archi a tutto sesto. L’interno della chiesa è splendidamente decorato con stucchi in stile barocco.

Sul portale laterale della controfacciata spicca la pregevole cantoria in legno dipinto e l’organo settecentesco. La facciata, a capanna, mostra una combinazione di elementi stilistici barocchi e neoclassici e si affaccia sulla piazza principale. Fanno parte del complesso anche la sacrestia, il campanile romanico, l’oratorio del Santissimo Nome di Dio e altri ambienti annessi.
All’interno della chiesa di S. Giovanni Battista della frazione Campinola si può ammirare un organo, recentemente restaurato, di scuola napoletana realizzato da Carlo Rossi nel 1729.

  • Chiesa di San Pietro Apostolo

A Figlino possiamo incontrare la bellissima chiesa di San Pietro Apostolo, che nel ’700 acquisì uno stile barocco che successe allo stile nativo bizantino.
Fu successivamente adornata e arricchita con un pavimento di maioliche di Capodimonte e con le tele del pittore Domenico Ferrara.

 

Curiosità

  • Cestai
    Tramonti è famosa in tutta la costiera per i suoi cesti realizzati intrecciando i teneri rami degli alberi di Castagno.
    Purtroppo, questa nobile arte va via via scemando, a causa della mancanza di artigiani.

 

  • Arte culinaria
    Tramonti, da figlia d’arte della Costiera Amalfitana, non può non essere conosciuta per le sue erbe naturali e per i suoi limoni.
    Grazie alle erbe naturali nasce, nell’antico conservatorio dei SS. Giuseppe e Teresa in Pucara, il Concerto, un tipico infuso di erbe e spezie, i cui natali si devono alle mani delle suore.

  • Con i limoni, conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, dalle bucce del limone “sfusato” nasce il Limoncello.
    Pregiate anche le castagne, gli ortaggi ed in particolare il pomodoro Fiascone, il quale rappresenta un’eccellente varietà di pomodoro da sugo e da conserva.


Non vi resta che partire alla volta di Tramonti e delle sue bellissime frazioni, per vivere un’esperienza unica nel bel mezzo della natura e del buon cibo.
Buona scoperta di Tramonti da Initaly.eu .

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Pubblicato il
30/10/2023