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La Sicilia e le sue 10 tipiche prelibatezze

Tipo di attivitàEnogastronomia
RegioneSicilia

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Oggi, nel nostro viaggio alla scoperta delle prelibatezze italiane, approdiamo in Sicilia, terra baciata dal sole ed espressione di un mosaico di tradizioni.
La regione ha visto, nel corso della sua lunga storia, l’avvicendarsi di popoli diversi che hanno lasciato un’impronta indelebile nella sua arte culinaria, a partire dai Greci, che introdussero la coltivazione della vite e dell’olivo, ai Romani, che amavano soprattutto il grano e il vino, fino agli Arabi, che arricchirono la cucina con spezie e dolci raffinati.
I piatti tipici della tradizione godono di una fama mondiale, esprimendo l’essenza di un’isola dove il cibo è cultura, storia e in particolar modo passione.

Vi proponiamo, in seguito, una selezione di pietanze siciliane che ognuno, almeno una volta nella vita, dovrebbe concedersi.

Piatti tipici della Sicilia

Arancine

Sovrano indiscusso dello street food dell’isola è senza alcun dubbio l’arancino… o forse dovremmo dire arancina? Ancora oggi i pareri sulla corretta denominazione sono piuttosto discordanti: a Palermo e nelle città circostanti si utilizza il termine arancina, mentre a Catania e nella Sicilia orientale prevale “arancino”. L’Accademia della Crusca si è espressa a favore di Palermo, essendo l’arancina associata al frutto dell’arancia per il colore simile, ma la lotta sembra non voler affatto giungere al termine.

Si tratta di piccole crocchette di riso ripiene, impanate e fritte che nascono con una forma sferica, ma in alcune parti dell’isola hanno assunto una forma conica he rimanda a quella dell’Etna: Tagliandone la punta, infatti, il vapore che esce ricorda il fumo del vulcano, mentre la superficie croccante e il rosso del condimento evocano la lava.
Il ripieno varia in base alla zona in cui viene preparato, ma la ricetta tradizionale è quella dell’arancina al ragù di carne: il riso viene cotto al dente e condito, appunto, con ragù di carne, a cui vengono aggiunti piselli, formaggio e altri ingredienti a scelta.

Successivamente, l’arancina viene passata prima nell’uovo e poi nel pangrattato e infine fritta in olio bollente fino a doratura.

Sfincione

Lo sfincione è una specialità culinaria tipica della Sicilia, particolarmente diffusa nella città di Palermo. Questa pizza alta e soffice è condita con una combinazione di ingredienti che le conferiscono un sapore unico e irresistibile. La base dello sfincione è composta da una pasta lievitata, stesa in una teglia rettangolare e lasciata fermentare per rendere l’impasto morbido e leggero. Lo strato abbondante di salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e olio d’oliva extravergine crea un equilibrio perfetto tra dolcezza e sapore salato, rendendolo un piatto appetitoso e molto amato.

Considerato il primo vero street food palermitano, l’origine dello sfincione si perde tra mito e realtà, ma è indiscutibilmente un piatto povero della cucina tradizionale palermitana. Creato dalle suore del convento di San Vito, si è diffuso in tutta l’area della città di Palermo e oltre. Ma la sua fama è tale che lo sfincione ha varcato i confini siciliani e nazionali, arrivando fino a New York e Philadelphia, dove gli americani hanno creato la Tomato Pie, una trasformazione dello sfincione che include soltanto la salsa di pomodoro con una spolverata di formaggio alla fine.

Pasta alla norma

Nata nel cuore di Catania, la pasta alla Norma è un vero e proprio omaggio ai sapori mediterranei, diventato un emblema della tradizione culinaria siciliana.

La sua storia è avvolta in un’aura di mistero e leggenda. Si narra che il nome “Norma” sia un tributo all’opera omonima del celebre compositore Vincenzo Bellini, un riferimento alla perfezione raggiunta da questo piatto. Due sono le versioni più accreditate: la prima attribuisce il nome a Nino Martoglio, commediografo siciliano, che esclamò “È una Norma!” per esprimere l’eccellenza del piatto; la seconda ipotizza che uno chef siciliano abbia dedicato la ricetta a Bellini, reinterpretando un piatto tradizionale per celebrare il successo dell’opera dopo una prima difficile alla Scala di Milano.

La pasta alla Norma è l’essenza dell’estate siciliana, un piatto che esalta i prodotti tipici del territorio: melanzane, pomodoro, basilico e ricotta salata si fondono in un connubio di sapori che evoca la passione e il calore dell’isola. La preparazione inizia tagliando le melanzane a fette e lasciandole sotto sale per eliminare l’amaro, per poi friggerle in abbondante olio d’oliva. La salsa di pomodoro, semplice ma saporita, accoglie la pasta, solitamente rigatoni o penne, cotta al dente e, infine, una generosa spolverata di ricotta salata e basilico fresco completano il piatto prima di servirlo.

Il 23 settembre si celebra la Giornata Nazionale della Pasta alla Norma, un momento per onorare questo piatto che ha ispirato numerose varianti.

Pasta con le sarde

La pasta con le sarde è un classico della gastronomia siciliana, celebre per il suo gusto ricco e la sua immediata capacità di stuzzicare l’appetito. Questa ricetta tradizionale nasce quasi per caso, dall’arte di arrangiarsi con pochi e semplici ingredienti, diventando nel tempo un simbolo della cucina siciliana.

La storia narra che fu un cuoco arabo al servizio di Eufemio da Messina a ideare la ricetta nel IX secolo: durante un viaggio difficile, le truppe affamate necessitavano di un piatto sostanzioso; i cuoco, utilizzando ciò che l’isola offriva, creò un condimento eccezionale per la pasta, combinando sarde, finocchietto fresco, pinoli e zafferano.

La freschezza delle sarde è essenziale per il successo del piatto. Gli altri ingredienti fondamentali sono finocchio selvatico, pinoli, uvetta e zafferano, che vengono cotti insieme alle sarde pulite, creando un sugo estremamente saporito che andrà a condire la pasta una volta cotta.

Pesce spada alla ghiotta

Il pesce spada alla ghiotta è uno dei principali piatti a base di pesce della cucina siciliana, una ricetta che celebra la pesca del pesce spada, conosciuto come “il Pinocchio della Costa Viola”, una pratica antica, divenuta parte integrante del patrimonio culturale italiano.

La preparazione del pesce spada alla ghiotta inizia con la rosolatura delle fette di pesce in olio extravergine di oliva, seguita dall’aggiunta di una salsa di pomodoro fresco arricchita con olive verdi, capperi, pinoli tostati e uvetta. La cottura lenta permette al pesce di assorbire i sapori intensi della salsa, creando un piatto succulento che esalta i sapori mediterranei.
Secondo la tradizione, il pesce spada alla ghiotta viene servito come piatto principale, accompagnato da un contrino leggero e da un buon vino bianco.

Tonno alla siciliana

Il tonno alla siciliana con capperi e olive è un viaggio attraverso la storia e i sapori della Sicilia. Questa pietanza, che celebra l’autenticità della cucina italiana, è riuscita a trasformare ingredienti semplici in un piatto ricco di gusto.

Il tonno è da tempo uno dei protagonisti della cultura gastronomica siciliana, grazie alla pratica antichissima della pesca del tonno, nota come la mattanza, che non ha solo un valore economico, ma rappresenta un vero e proprio rituale, un’usanza millenaria che esprime il legame degli abitanti dell’isola con il mare.

La freschezza del tonno, l’acidità dei capperi, il sapore salato delle olive e la dolcezza dei pomodori si fondono in un equilibrio perfetto. La preparazione, sebbene semplice, richiede grande attenzione: il tonno deve essere fresco e di qualità, i pomodori maturi e profumati, e il tutto deve cuocere lentamente per amalgamare perfettamente i sapori.
Per arricchire ulteriormente il piatto, si possono aggiungere acciughe sott’olio o utilizzare le olive verdi.

Caponata

La caponata siciliana è uno dei contorni più apprezzati della cucina siciliana, un perfetto esempio di come ingredienti semplici possano trasformarsi in un piatto ricco e saporito.

La ricetta consiste in un ‘insalata di verdure realizzata con melanzane, pomodori, cipolle, olive verdi, capperi, sedano e basilico, cotte lentamente per avere un sapore intenso e gustoso. Le melanzane vengono tagliate e fritte fino alla doratura e contemporaneamente si prepara una salsa di pomodoro con cipolle, sedano, olive, capperi e aceto, a cui si uniscono poi le melanzane e si completa la cottura per amalgamare tutti i sapori. La caponata è un mosaico di gusti e tradizioni che variano da una provincia all’altra, da una città all’altra, e persino da una famiglia all’altra.

Le origini di questo piatto sono piuttosto antiche: nasce infatti come un piatto aristocratico a base di pesce, che è stato poi adattato alle possibilità economiche del popolo mediante la versione vegetariana, che oggi è senza dubbio quella prevalente, contando almeno 35 varianti regionali.

Cassata

La cassata siciliana è un dolce tradizionale che incarna la ricchezza della storia culinaria dell’isola, una perfetta combinazione di sapori e colori.

Ha origini antichissime, risalenti all’XI secolo, fino a diventare oggi un dolce tipico delle festività pasquali, come dice il proverbio: “Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua” (Meschino chi non mangia cassata la mattina di Pasqua).

La cassata classica si presenta come un soffice pan di Spagna, farcito con una dolce crema di ricotta, preparata con ricotta freschissima, generalmente di pecora, amalgamata con zucchero e arricchita da golosi pezzetti di cioccolato fondente.
La composizione del dolce è un’arte che si esprime attraverso la stratificazione: la crema di ricotta viene delicatamente spalmata tra gli strati di pan di Spagna, creando un equilibrio perfetto tra morbidezza e cremosità.

Una volta assemblata, la cassata viene rivestita con una glassa bianca di zucchero e acqua, abbellita con pasta di mandorle, canditi, granella di pistacchi croccanti e fini decorazioni di cioccolato. Ogni elemento contribuisce a creare un’opera d’arte culinaria, con disegni complessi e dettagli unico che incantano la vista tanto quanto il palato.
Non meno importante è la versione della cassata al forno, che consiste in un guscio di frolla ripieno di ricotta e cioccolato, cotto in forno e spolverato con zucchero a velo.

Che sia classica o al forno, la cassata siciliana continua a conquistare palati da tutto il mondo e a rappresentare la tradizione e l’innovazione della pasticceria siciliana.

Cannoli

I cannoli siciliani sono il simbolo della pasticceria siciliana per eccellenza, un connubio di gusto e tradizione che ha saputo conquistare il mondo intero.

Sono dei dolci composti da una cialda croccante, chiamata “scorza”, arrotolata a forma di tubo, fritta e farcita con una crema di ricotta di pecora dolce, generalmente arricchita con gocce di cioccolato o canditi.
La maestria sta nella realizzazione della cialda, che richiede tempo, pazienza e grande attenzione: la scorza è realizzata con un impasto di farina, zucchero, strutto, Marsala e un pizzico di cannella, che viene poi steso in uno strato sottilissimo e tagliato a dischi rotondi che vengono avvolti sui tubi di alluminio o acciaio per dar loro la forma, sigillandoli con un goccio di acqua e premendo con le dita.

Così, cannoli vengono fritti in olio bollente o nello strutto, fino a diventare irresistibilmente croccanti.
A seconda della zona dell’isola, poi, si possono arricchire con granella di pistacchi, una scorza di arancia o ciliegie candite o un tocco di zucchero a velo.

Il nome “cannolo” deriva dalle canne di fiume su cui veniva arrotolata la cialda, dal momento che si tratta di una ricetta antica, risalente al periodo della dominazione araba, poi assorbita dalla cultura cristiana. In passato, i cannoli venivano preparati per festeggiare il Carnevale, ma col tempo hanno superato questa tradizione diventando una prelibatezza da dover necessariamente gustare tutto l’anno.

I nuovi chef siciliani (e non solo) amano rivisitare il cannolo: c’è chi rende la cialda ancora più sottile, dando quindi maggiore importanza alla ricotta lavorata a crema, chi invece la preferisce più spessa e grezza, protagonista quasi assoluta, e non mancano le versioni vegetariane, vegane e gluten-free, per permettere a tutti di poter assaggiare una tale prelibatezza.

Brioche con granita

Se siete in Sicilia non potete non provare la colazione siciliana per eccellenza: la granita con brioche, una combinazione di caldo e freddo perfetta da gustare nelle giornate estive.

La brioche con il “tuppo” è una caratteristica distintiva della pasticceria siciliana, e le storie che circondano la sua origine sono affascinanti esempi di come la cultura e la storia influenzino la gastronomia. La forma unica della brioche, che ricorda lo chignon o, come alcuni racconti suggeriscono, il seno di una santa locale, mostra l’importanza delle tradizioni e delle storie popolari nella creazione di piatti iconici.

La granita con brioche è più di una semplice colazione o merenda; è un’esperienza culturale che incarna lo spirito dell’estate siciliana. La combinazione di dolce freddo e pane morbido e caldo non solo soddisfa il palato ma racconta anche una storia di luoghi, persone e tempi passati. È un piatto che celebra la freschezza degli ingredienti locali e la gioia delle piccole tradizioni quotidiane che rendono unica la cucina siciliana.

La granita siciliana ha origini antiche, risalenti al periodo di dominazione araba, quando veniva preparata con neve dell’Etna e sciroppi di frutta. Oggi, è un dessert semi-congelato, cremoso e rinfrescante, a base di acqua, zucchero e succo di frutta o caffè. I gusti principali sono limone, mandorla, caffè e pistacchio, ognuno dei quali esalta i prodotti tipici locali.

Ma il segreto di una granita perfetta risiede nella qualità dell’acqua, preferibilmente di fonte marina, che conferisce al dolce la sua caratteristica densità e freschezza.
La brioche è un tipo di pane dolce, dalla consistenza soffice e dal sapore burroso; quella siciliana, in particolare, è famosa per la sua forma caratteristica con il “tuppo”, ispirata secondo alcune storie al seno di Santa Teresa di Riva o allo chignon femminile.

I due ingredienti si sposano alla perfezione: la granita viene versata nella brioche, creando un contrasto di temperatura che dà vita a un’esperienza gustativa unica.
Ideale a colazione, ma anche a merenda o semplicemente per fare un regalo al proprio palato, la granita con brioche é una delizia da provare almeno una volta nella vita.

Ora siete pronti per partire alla volta della Sicilia e godervi le meraviglie che questa terra può offrire, oasi ricca di bellezza naturali e delizie per il palato.

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Pubblicato il
11/04/2024